I bambini sono meravigliosi perchè riconoscono facilmente il loro livello di sazietà.
Se osserviamo i bambini non possiamo non accorgerci di quanto siano poco interessati a stare seduti a tavola. Il tempo di permanenza al loro posto è brevissimo. Giusto il tempo di saziarsi, poi di corsa alle loro attività ludiche.
Siete stati mai al mare con dei ragazzini? O al parco o in qualsiasi altro posto all’aria aperta? Al momento del ristoro accorrono affamati per poi riprendere immediatamente i loro giochi lasciando sempre a metà quanto loro offerto.
Senza soffermarci sulla buona o cattiva educazione di questi comportamenti, non è di questo che intendo parlare, vorrei far notare invece il fatto che loro, a differenza di noi adulti, sanno perfettamente quando fermarsi. Individuano con facilità il momento in cui si sentono sazi. A quel punto, il richiamo di nuove attività più stimolanti si fa forte interrompendo definitivamente l’appetito. E’ vero non tutti i bambini sono magri, almeno di questi tempi, ma solo perchè non hanno spazi di gioco sufficienti, infatti il loro desiderio di “muoversi” oggi come ieri è immutato, la loro attenzione è sempre rivolta al gioco.
Quello che è interessante osservare è quanto siano capaci di “pensare ad altro”. Questo in noi “grandi” non accade mai. Non ci fermiamo quando siamo sazi, anzi spesso e volentieri non riusciamo nemmeno a riconoscere quei segnali di sazietà che il nostro organismo ci invia. Restiamo al nostro posto, cercando con lo sguardo nuove pietanze, spezzettando e mangiando l’ennesima fetta di pane, concedendoci l’ultimo assaggio di vino e così via. La sazietà già raggiunta non ha voce in capitolo.
Una riflessione è necessaria. E’ dimostrato che nel cibo la maggior parte di noi affidi una sorta di compensazione affettiva. Ritengo infatti che la maggior parte dei nostri problemi di peso, dipendano dal nostro stato d’animo e che solo agendo su di esso possiamo davvero cambiare positivamente il nostro regime alimentare.
Come fare? Innanzitutto riconoscere che se abbiamo di fronte una dura giornata di lavoro, impegni stringenti, una routine quotidiana noiosa la nostra capacità di sopportare delle rinunce alimentari diminuisce notevolmente. La consapevolezza è sempre una buona base di partenza per agire con efficacia sul fronte nutrizionale.
Troviamo un modo per distogliere la nostra attenzione dal cibo arricchendo la nostra giornata di cose stimolanti o di piccoli escamotage che ci “distraggano”.
Facciamo allora come i bambini: pensiamo a giocare!
E’ evidente che non possiamo metterci a giocare a nascondino in ufficio (l’idea non sarebbe male a dire la verità), nè fare a chiapparella per le vie della città (quanto mi piacerebbe!!), ma essere un po’ più egoisti come dei bimbi ci può fare bene.
Propongo:
- andare al cinema almeno una volta a settimana. Un appuntamento fisso serale fa spesso volgere in positivo tutta la giornata.
- iscriversi ad una scuola di ballo: divertentissimo e occasione d’oro per incontri galanti.
- imparare qualcosa di nuovo
- invitare delle amiche a casa per un caffè. Le chiacchiere portano sempre il buon umore e fanno scorrere il tempo)
- fare sparecchiare qualche volta al vostro compagno o ai vostri figli. Non c’è ulla di più deleterio dei sensi di colpa connessi agli avanzi sui piatti. Il rischio di fungere da pattume è altissimo!
- tenere la televisione lontana dalla sala pranzo. Il desiderio di accenderla per le ultime news ti fa alzare prima del tavolo.
- godere di tutto libri, musica, shopping e chi ne ha più ne metta!
Per una volta i bambini insegnano, sanno perfettamente come gustarsi la vita!